Testo integrale dell’intervista alla Dott.ssa Silvia La Chiusa in occasione dell’incontro “Quando cibo e mente parlano la stessa lingua” tenutosi sabato 13 aprile 2013 presso il Centro di Psicologia di Cernusco s/n MI

 

Dottoressa La Chiusa, qual è il suo pensiero in merito al ruolo che l’alimentazione ricopre sul benessere dell’organismo?

Certamente negli ultimi anni è sempre più crescente l’interesse verso una alimentazione corretta. Sono personalmente molto contenta di questa nuova tendenza sociale. Sono assolutamente convinta infatti che l’alimentazione sia determinante nel mantenimento di un organismo sano. Ritengo che al momento l’alimentazione più valida sia quella associata al gruppo sanguigno. Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare personalmente i professionisti che sono riusciti a trasmettere questo stile di vita alimentare anche in Italia. Io stessa lo pratico e trovo dei validissimi benefici.

E il lato psicologico? In che modo si integra con questa alimentazione del gruppo sanguigno?

Avendo io una formazione non solo in ambito bionutrizionale ma anche e soprattutto in ambito psicologico (infatti io nasco come Psicologa e solo successivamente mi sono interessata alla nutrizione) mi sento di non sottovalutare l’aspetto emotivo che rappresenta per me una aggiunta e non una sostituzione dell’aspetto alimentare. A tal proposito mi riferisco al circolo psico-alimentare che abbiamo presentato oggi in questo incontro in base al quale la nostra storia di vita personale influenza il nostro vissuto emotivo. Le nostre emozioni, a loro volta, influenzano la SCELTA dell’alimento.

In che senso? Può speigarci meglio questo concetto?

Certamente. Basti pensare al fatto che quando ci sentiamo tristi o delusi scegliamo alimenti diversi rispetto a quando ci sentiamo felici e sereni o arrabbiati. E’ ovvio che dal momento esatto in cui quel dato alimento scelto è ingerito nel corpo determina tutta una serie di danni o benefici a seconda che sia compatibile o meno con il proprio gruppo sanguigno. Importantissima è la SCELTA dell’alimento, o meglio i fattori che inducono alla scelta di quell’alimento anziché di un altro. Pensiamo per esempio a una persona di gruppo A che, pur condividendo e seguendo la dieta associata al gruppo sanguigno, sceglie una bella bistecca di cavallo o ad una persona di gruppo zero che, sempre condividendo e seguendo la dieta del gruppo sanguigno, sceglie comunque di mangiare un bel piatto di lasagne piene di besciamella! Secondo voi perché, pur sapendo che sono cibi dannosi, SCELGONO di ingerirli? Perché accade ciò? Perché vogliono un momento di svago o di gratificazione dopo una pesante giornata passata al lavoro? Perché alcune persone riescono a seguire costantemente senza troppi sgarri la dieta del gruppo sangigno, mentre altre non ci riescono? Spesso mi capita di trattare pazienti affetti da forme depressive, magari anche lievi. Se tale paziente è di gruppo zero è molto facile che scelga continuamente alimenti farinosi e a base di latticini ingerendo solo di rado una bella bistecca di manzo o del pesce. Tale abitudine alla lunga danneggia il suo organismo. Nonostante tale paziente sia informato della dieta del gruppo sanguigno, comunque non la segue. Nel senso che proprio non ce la fa. Continua a SCEGLIERE altri cibi, proprio quelli dannosi.

Quindi, se ho ben capito, ritiene che, prima ancora dell’ingestione del cibo, è determinante la scelta del cibo stesso?

Esatto. Scelta del cibo e cibo ingerito rappresentano due facce della stessa medaglia. Il punto centrale, prima ancora dell’ingestione del cibo, è proprio la SCELTA di un alimento benefico o non benefico. E da cosa dipende la scelta se non dall’emozione e dalle nostre esperienze di vita? Basti pensare al fatto che noi SCEGLIAMO cibi diversi se abbiamo avuto una pesantissima giornata lavorativa o se invece siamo stati tutto il giorno a rilassarci in una splendida piscina con l’idromassaggio! La scelta dell’alimento dipende dall’emozione di quel preciso momento, dal rapporto che ognuno ha con se stesso e dalle esperienze di vita quotidiane e relazionali.

Molto bene, mi sembra di intuire che è a favore di un pensiero che unisca il lato emotivo e quello alimentare, senza che uno prevalga sull’altro. Corretto? in che modo possiamo concludere ?

Esattamente. Per concludere, il circolo psico-alimentare descritto di fatto propone un modello lineare ovvero: esperienze di vita determinano le emozioni, le emozioni determinano la SCELTA dell’alimento e lo stesso alimento, una volta ingerito, risulta più o meno compatibile con il gruppo sanguigno determinando quindi sintomi più o meno patologici. Quindi, per meglio chiarire, dalle esperienze alla scelta dell’alimento interviene un aspetto psicologico-emotivo, da quando l’alimento è ingerito in poi interviene il dna con il gruppo sanguigno. Come ha detto lei, io sono a favore di un modello così integrato tra aspetti psicologico-emotivi e aspetti genetico-alimentari.

Ritengo che se emozione e alimentazione del gruppo sanguigno lavorassero insieme potremmo veramente fornire al mondo sanitario delle valide informazioni per alleviare la sofferenza di molti e garantire una prevenzione costante a tutti noi, bambini compresi. La mia disponibilità a collaborare con altri professionisti per fare ciò è massima.

Ma in che modo? Ha già qualcosa in mente?

Tenga presente che nel nostro Centro di Psicologia stiamo già provvedendo a fornire, su richiesta del paziente, materiale divulgativo in tema di Psicologia della Salute. Sulla base del circolo psico-alimentare oggi presentato il materiale fornisce informazioni sull’aspetto emotivo-psicologico e sull’alimentazione corretta associata al gruppo sanguigno. Da un punto di vista bionutrizionale, per quest’ultima, previa compilazione da parte del richiedente di un modulo specifico, attingendo dalla letturatura recente vengono fornite indicazioni dettagliate in termini di sintomi fisici, sintomi psichici e alimenti correlati più o meno adeguati al gruppo sanguigno. Inoltre vengono aggiunte altre valide informazioni bionutrizionali. In tal modo ci auguriamo di diffondere una mentalità orientata ad un corretto stile di vita fornendo al cittadino valide informazioni per garantire il mantenimento del benessere psico-fisico individuale.

Abbiamo concluso, Dottoressa La Chiusa, è stata gentilissima

Grazie a lei Roberto. Buona giornata

 

scritto da Favilla Roberto

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